Sentieri di voci e lavoro nei borghi d’Appennino

Sentieri di voci e lavoro nei borghi d’Appennino
Ricerca e tutela del patrimonio immateriale legato al lavoro tra Ottocento e Novecento, con creazione di percorsi guidati di storytelling all’interno dei borghi pedecollinari e montani

Il progetto ha previsto una prima fase di campagna partecipata (con coinvolgimento scuole, associazioni, rsa) di raccolta di fonti orali, finalizzata alla conservazione della memoria del lavoro nel Novecento, in un’area, la Valdibisenzio, caratterizzata da un forte senso di comunità e di tradizione allo scambio intergenerazionale, grazie anche alla presenza quarantennale del CDSE. Negli anni sono state indagate soprattutto le memorie legate alla II Guerra Mondiale, con vari rimandi sporadici all’etnografia dei mestieri del bosco.
Con questo progetto si è voluto lavorare in modo sistematico sulla storia del lavoro in un’ottica di creazione di fondi orali specifici e tematici (industria tessile e protoindustria molitoria, mestieri del bosco, lavori femminili montani, lavori mezzadrili), con un’attenzione particolare al mondo femminile, meno indagato nei decenni scorsi.
Il corpus di testimonianze raccolte, insieme alle fonti orali già presenti nell’archivio CDSE, è stato utilizzato per la creazione di itinerari a piedi all’interno di tre borghi del territorio tradizionalmente legati a mestieri specifici: il villaggio fabbrica de La Briglia (Vaiano), i borghi montani di Cavarzano (Vernio) e Luicciana (Cantagallo) legati alla castanicoltura, migrazioni stagionali, lavori femminili montani e mulini. I percorsi prevedono una serie di pannelli interattivi in vari punti dei borghi (in fase di installazione), con codici qr che rimandano alle testimonianze, in un’ottica di valorizzazione del patrimonio immateriale, di coesione della comunità e di promozione del territorio.
La creazione dei percorsi è accompagnata da un calendario di iniziative (passeggiate guidate e teatralizzate, momenti di incontro) e dalla realizzazione di materiali didattici per le scuole, video, in modo che gli itinerari creati con le fonti orali diventino presidi visivi sul territorio, percorsi divulgativi, strumento di valorizzazione turistica e animazione territoriale.

RISULTATI OTTENUTI
– Coinvolgimento nel progetto della comunità della Val di Bisenzio (sia i borghi della bassa valle più legati al mondo industriale che quelli dell’alta votati ai mestieri del bosco e all’agricoltura montana) grazie alla collaborazione di varie associazioni e alla rete di contatti del CDSE sul territorio;
– Salvato il grande capitale di memoria di questi luoghi attraverso numerose videointerviste che sono andate a implementare l’archivio di fonti orali del CDSE e la creazione di fondi orali specifici sul lavoro;
– Valorizzate le esperienze di lavoro femminili da sempre presenti nella storia del Novecento in Val di Bisenzio ma mai abbastanza indagate;
– Presenza di centinaia di persone alle varie iniziative del progetto, sia del territorio che turisti, che hanno partecipato a camminate e incontri volte alla valorizzazione dei borghi, della storia del lavoro e delle testimonianze raccolte;
– Progettazione di itinerari a piedi all’interno di borghi del territorio tradizionalmente legati a mestieri specifici: il villaggio fabbrica de La Briglia (Vaiano), i borghi montani di Cavarzano (Vernio) e Luicciana (Cantagallo) legati alla castanicoltura, migrazioni stagionali, lavori femminili montani e mulini. I percorsi prevedono 21 pannelli interattivi in vari punti dei borghi, con codici qr che rimandano ai video delle testimonianze.

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