Cent’anni di passione, lotte, vita sociale a Vaiano e in val di Bisenzio

Cent’anni di passione, lotte, vita sociale a Vaiano e in val di Bisenzio. Storia e memorie ricostruite con Fiorenzo Fiondi, a cura di Annalisa Marchi e Alessia Cecconi, Fondazione CDSE editore, Prato, 2022

Protagonista Fiorenzo Fiondi, che ha voluto affidare a qusta pubblicazione la sua appassionata testimonianza, assieme a coloro che hanno fatto crescere Vaiano e la val di Bisenzio: coloro i quali hanno testimoniato alla Fondazione CDSE episodi e fenomeni di un impegno sociale e culturale che ha attraversato un territorio. A cominciare da un associazionismo evoluto: la combattività del movimento sindacale che espresse la straordinaria marcia delle donne per la pace nel 1917, la forza di un movimento cooperativo con salde radici, l’esempio eccezionale di una Farmacia Cooperativa, la capacità aggregativa di una Casa del Popolo, che con la Cooperativa diventò bersaglio nel 1921 di un vero e proprio assalto fascista.
Fiorenzo Fiondi ha avuto una lunga vita ed anche il tempo e l’occasione, a contatto diretto con Annalisa Marchi e Alessia Cecconi, di ripensare all’avventura di un ragazzo avviato al lavoro molto presto, ma discriminato per le sue idee nel periodo del ventennio fascista. L’ultimo decennio, quando scivolava verso le leggi razziali e la guerra di Mussolini. Ieri e oggi. qualcosa che appariva fin dall’inizio presagio di sventure, in un crescendo di lutti che venivano da fronti lontani (in Grecia, in Africa, in Russia), ma si avvicinavano sempre più con i bombardamenti di Prato e della val di Bisenzio, causando distruzioni e morti fra i civili, costretti a lasciare le loro case per mettersi al riparo dalle bombe e dalle razzie dei tedeschi diventati padroni della scena italiana.
Fiorenzo nutriva sentimenti antifascisti, assieme ai suoi familiari: il babbo, lo zio e i cugini facevano parte di quell’aristocrazia operaia che caratterizzava la fabbrica dei Forti alla Briglia, la città-fabbrica che i proprietari ebrei furono costretti ad abbandonare di colpo dopo le leggi razziali del 1938. E furono personaggi nati e vissuti nella fabbrica, come Carlo Ferri (primo sindaco di Vaiano nel 1951), Angiolo Menicacci, Bianco Attucci, Giulio Stefanacci, la guida dei giovani, come Fiorenzo Fiondi e Natale Consorti, che vivono Resistenza e Liberazione.
Dopo la guerra accompagnano con entusiasmo il sogno di Carlo Ferri, di dare autonomia amministrativa a Vaiano che diventa Comune nel 1949: quando la politica e il sindacato erano lotta e sacrificio, in un intreccio di passione e di partecipazione sociale.
Il capitolo dedicato al secondo dopoguerra, parla di ricostruzione sulle macerie di un conflitto sanguinoso, ma anche di crisi di un sistema economico e di trasformazioni che cambiano la vita nelle città e nelle campagne. A colpi di dolorosi licenziamenti nelle grandi fabbriche a ciclo completo, prevale un modello industriale destinato nel Pratese a segnare un’epoca: quando gli operai vengono trasformati in tessitori conto terzi e si smantellano i capisaldi del sindacato nei luoghi di lavoro.
Un processo di riconversione produttiva nello scenario politico caratterizzato dalla rottura del governo di unità nazionale, dalla scissione del Partito Socialista, dall’affermazione della Democrazia Cristiana e dalla sconfitta del Fronte Popolare, all’indomani del referendum che sancisce la Repubblica e della conclusione del lavoro della Costituente. Pagine di storia da rileggere e su cui dobbiamo ampiamente riflettere, non solo sul piano della politica nazionale (dalla scissione sindacale allo scelbismo degli anni Cinquanta, dall’emigrazione dalle zone più povere al popolarsi delle periferie delle città), ma anche sullo scenario internazionale ove il dualismo del periodo della guerra fredda condiziona scelte e schieramenti.
L’ultimo capitolo, corredato da decine di foto d’epoca, ricostruisce la sua attività di Sindaco e l’imprinting che diede al territorio di Vaiano e della val di Bisenzio nei quasi vent’anni di amministrazione.

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